Si tu kiswahili

Mi è tornato in mente il mitico “medico condotto”, figura cardine della ns. civiltà contadina che ha attraversato oltre 2 secoli di storia, da prima di Napoleone alla Riforma Sanitaria del 1972. Era dipendente del comune di cui aveva la “condotta” (stipendio sicuro …), obbligato a risiedere nel Comune stesso, in servizio 24 ore al giorno, sabato e domenica compresi; non era sufficiente la lingua italiana, che, nelle campagne, nessuno parlava, doveva necessariamente imparare il DIALETTO locale del paese: splendido rapporto con i pazienti – sempre disponibile e parlava il loro dialetto !! – anche se come strumenti diagnostici aveva, in pratica, solo lo stetoscopio e come terapia, solo poche medicine di base……
Le aspettative di vita erano attorno ai 50 anni negli anni '30 e attorno ai 60 negli anni '50 …. Insomma si moriva giovani e contenti (forse) con il medico che capiva bene i pazienti, parlava il loro dialetto e dava tante “pacche sulle spalle” (non potendo far altro….).

La situazione, per fortuna, è un po’ cambiata: è cambiato il CONTESTO (situazione socio economica, facilità di spostamenti, nuovi farmaci, nuove tecniche chirurgiche ……) ed è cambiato il MEDICO (come tutte le altre professioni tecnico scientifiche) perché è entrata in campo, di prepotenza, fra medico e paziente, la TECNOLOGIA e, oggi, l’aspettativa di vita è attorno agli 80 anni (e certamente non ci basta……).

"Tra medico e paziente si interpone l’apparato tecnico scientifico delle nuove tecnologie" (cit. Sironi – Milano Bicocca).
Gli strumenti diagnostici sono enormemente aumentati, le terapie anche, le sale operatorie sono diventate piccole navicelle spaziali da gestire al meglio per sfruttarne tutte le potenzialità.
Gli strumenti di comunicazione, poi, sono totalmente cambiati tanto che i ns. confini sono e devono essere solo il “mondo”.

Quindi oggi, per me, il rapporto “medico-paziente” è mediato e fortemente condizionato dalla tecnologia, che porta a continui progressi (per fortuna) nei farmaci e nelle tecniche chirurgiche tanto che oggi il medico (come qualunque altro professionista in ambito tecnico) deve rendersi conto che:
- è uno studente a vita ovvero non avrà mai finito di imparare
- senza tecnologia non lavora e la tecnologia non sta mai ferma

Mi autocito, dal post precedente: “la ricerca, la diffusione delle informazioni, la comunicazione, da decenni, si fa solo in inglese (in ambito scientifico)”.
E’ ovvio che si può essere professionisti in tanti modi ma sei vuoi essere in “fascia alta”, aggiornato, all’avanguardia, competente per svolgere AL MEGLIO possibile la tua professione non puoi prescindere dall’inglese, parlato e scritto BENE ……

Quindi, secondo me, Imat POTENZIALMENTE ti dà una marcia in più, poi non è detto che la marcia entri e che funzioni, soprattutto perché le facoltà di medicina hanno almeno un decennio di ritardo sul tema (rispetto ad es. ai Politecnici o a Bocconi dove i CdL EN non sono più un “potenziale” ma un vantaggio reale) per cui, l’ho già scritto, sono corsi “giovani” ancora da mettere a punto, con parecchie incognite e non è affatto detto che tutto vada bene…
Come non è detto che tutti quelli che fanno Imat siano in grado di usare la “marcia in più” o che quelli che fannoi Med IT non li sopravanzino e anche di molto…….fossi in loro, comunque farei tante vacanze studio (e/o Erasmus) in paesi anglofoni, fin da subito.

PS. Al medico si chiede di farci guarire: se anche lo fa in swahili a me va benissimo mentre invece il paternalismo non mi interessa……


Sarebbe folle lo Stato se finanziasse Imat con la certezza che i medici laureati in EN poi andranno sicuramente a lavorare in paesi anglofoni.
E’ l’esatto contrario: lo Stato dovrebbe fare di tutto per trattenerli, perché rappresentano un investimento importante che, come tutti gli investimenti, deve avere un ritorno (in Italia, ovviamente) …..
Lo scopo dell’Imat, per me, è quello di avere anche in Italia medici alla pari con i paesi più evoluti, che si aggiornino continuamente, che facciano periodici stage all’estero, che siano in grado di relazionarsi alla pari con chiunque al mondo …….
Ripeto: non è affatto detto che sia sufficiente fare un CdL in EN per riuscirci e non è affatto detto che quelli che fanno Med IT non ci riescano ma potenzialmente Imat dovrebbe dare una marcia in più sul piano internazionale.

Ed infatti , anche il legislatore (seppure con più di un decennio di ritardo sulla realtà) si è accorto che le ns. Uni rischiano di peccare di provincialismo ed autoreferenzialità e scrive (Legge 240/2010):
“Le università statali …….. provvedono …… a modificare i propri statuti in materia di organizzazione e di organi di governo dell'ateneo, ………….secondo principi di semplificazione, efficienza, efficacia, trasparenza …….. con l'osservanza dei seguenti principi e criteri direttivi:
………………………………………………………………………………………..
l) rafforzamento dell'internazionalizzazione anche attraverso una maggiore mobilità dei docenti e degli studenti, programmi integrati di studio, iniziative di cooperazione interuniversitaria per attività di studio e di ricerca e l'attivazione, nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente, di insegnamenti, di corsi di studio e di forme di selezione svolti in lingua straniera;”

E’ chiaro che, così facendo vai a toccare i “baroni” e a sconvolgere abitudini e privilegi consolidati e trovi molte opposizioni e resistenze, sia formali che sostanziali.
Ma, in ambito tecnico scientifico questa è una strada senza ritorno perché il perimetro di un “professionista” è il mondo e la lingua “tecnica” è l’inglese, se vogliamo rimanere fra i primi 7-8 paesi industrializzati e non diventare il primo paese del Terzo Mondo.

PS. Comunque, senza medici stranieri, il servizio sanitario inglese collassa: i medici UE in UK sono oltre il 10% a cui si aggiungono gli extra UE e i medici italiani in UK sono circa 4.000 (ma si mangia male e piove sempre… )

IMAT Statale, Humanitas, S.Raffaele, Cattolica, campus Biomedico, un groviglio di graduatorie e scadenze con il riscio per chi si cimenta su più fronti di trovarsi nella condizione di versare rate d'iscrizione alle private per poi dover rinunciare al tutto perchè con la pubblicazione delle graduatorie in date successive ci si ritrova a dover fare rinunce dolorose ai fini economici.
Ma è proprio impossibile coordinare le date in modo da evitare alle famiglie spese di tasse d'iscrizione che poi non vengono rimborsate ?

Grazie mille. Sai se, dopo il tronacamento erano disponibli altri posti come in Italiano?

non è solo la tua...è evidente, ma se per incentivare l'immatricolazione di studenti stranieri si adottano queste strategie attraverso la complicità del Ministero vuol dire che siamo veramente alla frutta,sinceramente sto valutando seriamente di chiedere l'impugnazione del bando.
Ho visto delle cose ridicole il giorno del test,ragazzi stranieri ovviamente senza nessuna colpa che al ritiro dei propri effetti personali non sapevano rispondere alla domanda "quale è il suo numero" ?

Se nel bando si chiedesse almeno B2 della lingua italiana come fanno all'estero quanti studenti sarebbero esclusi ?
E della certificazione linguistica ne vogliamo parlare ? San raffaele chiede il C1 !!!
Se non siamo la repubblica delle banane...poco ci manca poveri noi

Mia figlia ha fatto il test a Pavia dove c'erano molti studenti comunitari di cui buona parte madrelingua inglese, tanti altri studenti comunitari hanno partecipato nelle sedi Cambridge fuori dall'Italia.
Ovviamene buona parte di questi studenti saranno molto avanti in graduatoria rispetto ai tanti ragazzi italiani che hanno studiato inglese.
L'anno scorso ne sono entrati tanti e quest'anno saranno molti di più.
Vi chiedo :se il ministero deve selezionare tramite IMAT dei candidati idonei a frequentare un corso di medicina in inglese in una università italiana dove è necessario avere anche una buona conoscenza dell'italiano(come si affrontano i tirocini senza conoscere una parola in italiano?) che senso ha non chiedere alcuna certificazione minima ne per l'italiano ne per l'inglese.
Vi ricordo che la selezione riguarda comunque studenti che dopo la laurea dovrebbero lavorare in Italia.
Le università straniere chiedono per l'accesso ai propri corsi in inglese o in lingua locale degli studenti italiani non solo una certificazione dell'inglese livello minimo B2 o C1 ma anche la certificazione della lingua spagnola se il corso si fa in Spagna,del tedesco se il corso si fa in Germania ecc. livello minimo B2.
Non vi sembra una forte una discriminazione nei confronti dei tanti studenti italiani che provano IMAT ?
Se poi leggo che "Tieni conto anche che molti degli iscritti (stranieri) tutto hanno voglia di fare tranne che studiare (ma questa è un'altra storia)"faccio veramente tanta fatica a capire.
Ma perchè non uniformare le regole dei bandi in tutte le università in Europa per dare agli studenti italiani pari diritti ?
Credo ci siano validi motivi per impugnare il bando IMAT o agire contro le regole dei bandi delle università degli altri paesi comunitari.

systris potresti essere più "eloquente" quando inviti a seguire le lezioni?

Non per creare polemiche, ma se ti è giunta qualche voce o per tua esperienza diretta,
hai qualcosa da raccontare, son tutto orecchie.

Come ho scritto su vorrei qualche informazione in merito alla qualità media di questo corso, visto che stavo pensando di immatricolarmi.

Grazie mille!

Ok, grazie.
Allora quale potrebbe essere il punteggio minimo?
Grazie per la risposta.

Ragazzi scusate se rompo ma l'anno scorso con che punteggio minimo si è entrati? Penso di aver fatto circa 46 punti rileggendo le domande. Ho qlc speranza?

Sicuramente non valgono nulla, ma la facilità con la quale le persone si sono assestate tra il 60-70 è disarmante.

Rimango comunque della mia idea del minimo tra 70-75, ovviamente felice di essere smentito verso il basso.

La mia idea del punteggio minimo tra il 70-75 è dovuto ad una sola cosa:

L'anno scorso seguivo tutte le pagine facebook ecc ecc, nessuno e sottolineo nessuno di quelli che vi scrivevano aveva un punteggio superiore al 60. Quest'anno invece su qualsiasi pagina si trovano persone che hanno fatto tra i 60-70.

È qualcosa di "empirico" che non vale nulla, ma questa è la mia (ripeto) personalibilissima idea.

Considerato che gli alti minimi 2016 erano anche, per molti candidati, frutto dell'incremento di 1.5 (o 1.9 qualora il candidato avesse considerato in principio la domanda sbagliata) per la domanda 16 di logica annullata... escludete una diminuzione del punteggio minimo? Fosse anche pari all'anno scorso, è così assurdo che possa essere pari ma meno i punti dati a tutti l'anno scorso? Personale considerazione, fatemi sapere cosa ne pensate

Quindi tu dici che ci vuole più di 70 per entrare?

Mah ... non so. Non voglio sbilanciarmi (ne illudermi) ma credo che già chi ha totalizzato intorno al 65 può sperare.