attenzione...probabilmente, l'affermazione che gli studenti che raggiungono un buon punteggio in italiano non sono più interessati alla graduatoria IMAT, é ancora vera sui grandi numeri, ma volevo segnalare che qualcosa sta cambiando, soprattutto per quanto riguarda le sedi più "prestigiose".
Mi fa piacere condividere, un anno dopo, l'esperienza di mia figlia sperando di fornire qualche minima spunto per le vostre scelte.
Mia figlia l'anno scorso ha sostenuto positivamente tutti i test, è entrata sia in Humanitas, sia al San Raffaele (ad entrambi i corsi sia inglese sia ita), sia a medicina nazionale ita sia medicina IMAT.
Ha frequentato una decina di giorni al san Raffaele in inglese (sua prima scelta in quel momento, la graduatoria imat doveva ancora uscire) poiché i corsi delle pubbliche non erano ancora cominciati.
Al San Raffaele ha conosciuto uno studente che era tra i primi 30 a livello nazionale in ita, e nonostante questo egli ha rinunciato alla sua prima scelta di medicina in italiano restando al San Raffaele in inglese. Devo anche dire però che a parte lui, e pochissimi altri, la stragrande maggioranza delle ragazze che lei ha conosciuto, non riponeva alcuna speranza nell'entrare in medicina in italiano presso le università statali.

Situazione diversa presso l'università pubblica in inglese IMAT definitivamente scelta da mia figlia, una volta nota la sua posizione in graduatoria nazionale.
La maggior parte dei compagni di corso che ha conosciuto in questo primo anno, erano entrati anche in Italiano.
Molti con punteggio più alto del suo, erano entrati anche nella stessa sede poi scelta per IMAT, quindi avevano tutta la libertà di scegliere, a parità di sede tra ita ed en hanno scelto en.

Questo per dire che, secondo me, va un po' cambiata la mentalità che vede IMAT come un "ripiego".
Non sempre e non più è così. E assicuro che i professori l'hanno già capito